(Livello difficoltà di lettura: B2)

Storie di dee e di identità

Avete mai pensato a quanto sia curioso il fatto che molti dei e dee dell’antica Grecia abbiano trovato una “seconda vita” nell’antica Roma?
È un po’ come quando una persona si trasferisce in un altro paese e tutti iniziano a chiamarla con un nome diverso. Eppure, dietro il nome nuovo, la personalità resta la stessa… o quasi!

Oggi vi porto a conoscere due coppie divine: Atena e Minerva, Artemide e Diana. Due “superdonne” dell’antichità che hanno viaggiato nel tempo e nello spazio, cambiando nome ma non carattere.

Atena & Minerva: cervello, guerra e creatività

Immagine: Atena e Minerva

In Grecia c’era Atena, la dea della saggezza, della guerra strategica (non quella violenta!), delle arti e dei mestieri.
Nata direttamente dalla testa di Zeus, Atena rappresentava intelligenza, logica e giustizia. Il suo simbolo? La civetta.

Il nome Atena è legato alla città di Atene, che porta il suo nome.
I Romani la adottarono chiamandola Minerva, nome derivato dalla radice indoeuropea men-, “pensare”. Da qui il latino mens, “mente”.

Minerva rimase la dea della sapienza, delle arti e della strategia, ma acquisì anche un ruolo speciale nella medicina e nella scienza.
Un piccolo aneddoto racconta che Minerva nacque dalla testa di Giove armata di tutto punto, proprio come Atena da Zeus.

Un altro aspetto interessante di Minerva è il suo ruolo nelle celebrazioni delle Quinquatria, feste che si svolgevano a marzo e coinvolgevano arti e guerra. In molte rappresentazioni, Minerva appare con elmo, lancia e scudo: un riflesso fedele della sua gemella greca.

Artemide & Diana: selvatiche, libere e con l’arco sempre pronto

Immagine: Artemide e Diana

Artemide è la dea greca della caccia, della natura e dei luoghi selvaggi. Indipendente e protettrice delle donne e degli animali, incarna la libertà più pura.

Il suo nome potrebbe derivare da radici antiche legate agli orsi e ai culti primitivi.
I Romani la ribattezzarono Diana, collegandola alla “luce del cielo” e facendone non solo dea della caccia ma anche della Luna e dei misteri notturni.

Diana aveva un culto molto forte a Roma, con un tempio sul colle Aventino. Era protettrice dei deboli e degli schiavi.
La sua festa principale, la Nemoralia, si celebrava con fiaccolate intorno al lago di Nemi: un legame profondo con la natura e la libertà.

Due culture, stessi miti (quasi!)

Grecia e Roma hanno condiviso storie e divinità per secoli.
Atena e Minerva, Artemide e Diana: quattro nomi, due volti, un’unica anima divina che attraversa i secoli.

Queste “superdonne” mitologiche ci insegnano che, anche se i nomi cambiano, il carattere e i simboli rimangono impressi nella memoria collettiva.
Un patrimonio culturale che continua ad affascinare generazioni.

Io personalmente ho sempre sentito una certa affinità con Artemide: la sua indipendenza e il suo amore per la natura mi ispirano da sempre.

E voi? Quale delle qualità di queste dee sentite più vicino?

Scrivetelo nei commenti: sono curiosa di sapere quale dea vi ispira di più e perché!

Fonti:

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